Macario era di Alessandria d’Egitto e da giovane faceva il pasticciere; per questo motivo è invocato come loro patrono.
Ma presto lasciò questa sua attività per ritirarsi nella Tebaide dove fu asceta praticando la vita monastica.
Dopo circa quarant’anni si trasferì verso il Basso Egitto in una comunità monastica dove vivevano in celle vicine, ma isolate una dall’altra. Si riunivano solo il Sabato e la Domenica per la celebrazione dell’Eucaristia. Vivevano del loro lavoro ed erano molto aperti all’ospitalità; quando arrivava uno nuovo, c’era sempre chi gli cedeva la propria cella e lui se ne costruiva un’altra. Macario viveva in grande austerità ed era particolarmente severo con il suo corpo. Digiuni, penitenza e preghiera erano la sua vita e il suo cammino di santità.
Nel deserto di Nitria sopravvisse per molti secoli un monastero intitolato a Macario.
Morto probabilmente nel 394.
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