Nicola e Teodoro (Novgorod - XIV sec.)- Vivevano a Novgorod. Nicola proveniva da una famiglia nobile e abitava sulla riva aristocratica del fiume Volchov, mentre il suo compagno Teodoro si aggirava tra le numerose chiese sulla riva commerciale.

I due uomini, con una specie di gioco che facevano tra di loro, cercavano di riconciliare gli abitanti delle due rive opposte, dilaniati da discordie e odio. Quando capitava loro d’incontrarsi sul ponte che collegava le due rive del fiume, i beati mimavano un incontro di pugilato e finivano per gettarsi in acqua reciprocamente, dopo di che ciascuno rientrava dalla sua parte, camminando sull’acqua. Queste finte battaglie erano destinate a parodiare i veri combattimenti, talvolta mortali, che i cittadini di Novgorod facevano tra loro per pretesti spesso futili, e che talvolta acquistavano proporzioni tali che l’arcivescovo in persona era obbligato ad andare sul ponte per ristabilire l’ordine brandendo la croce.

Teodoro un giorno fu invitato da Nicola sulla riva «nobile». Prendendo a pretesto la collera probabile di Nicola, dapprima rifiutò ma poi accettò. Appena superato il ponte, eccolo inseguito da Nicola che gli corre dietro gridando: «Ritorna dalla tua parte, jurodivy (pazzo in Cristo)!». Teodoro scappa. Nicola lo insegue. La gente guarda e si diverte. Eccoli sulla riva del fiume: Teodoro continua la sua corsa camminando sull’acqua. Nicola coglie una grossa testa di cavolo nelI’orto dove si trova e, armato di questo proiettile, si slancia anche lui, a piedi asciutti, sul fiume. Arrivato a metà, vedendo che non riesce a raggiungere il suo ‘nemico’, gli getta sul dorso la testa di cavolo, meritando così il soprannome di Nicola-Testa-di-Cavolo, che lo seguirà fino alla sua canonizzazione da parte della Chiesa.

L’incidente è attestato da una iscrizione incisa sulla tomba di Teodoro: «Inseguito da san Nicola dalla riva di Santa Sofia alla riva commerciale, attraversò il fiume a piedi asciutti».

Quanto a Nicola, molto popolare per la sua bontà e la sua sollecitudine verso i poveri che visitava a domicilio e indirizzava sulla via della salvezza, come pure per i suoi numerosi miracoli, non fu mai dimenticato dai Novgorodiani. Centocinquant’anni dopo la sua morte, un arcivescovo che venerava la sua memoria fece costruire sopra la sua tomba una chiesa che il popolo immediatamente chiamò: chiesa di Nicola-Testa-di-Cavolo.




Tornare

PayPal