
Il mistero dell’Ascensione ed il mistero della salvezza
Il Salvatore portò a termine la sua vita terrena con l’Ascensione. Tutta l’opera del Dio-Uomo aveva questo fine. È naturale che l’opera della Salvezza del genere umano da parte del Cristo terminasse con l’ascensione al Cielo della natura umana, che il Signore con la sua Incarnazione ha reso per sempre parte integrale della sua persona divino-umana. “Nessuno sale al Cielo – scrive l’evangelista Giovanni – se non colui che da esso è sceso, il Figlio dell’Uomo che è in Cielo”.
Nell’Ascensione del Signore s’è manifestato pienamente il pensiero divino e l’indicazione del fine della natura umana. Questo pensiero consiste in ciò: la natura umana è creata con il fine di vivere eternamente nell’unità personale con il Figlio di Dio. Con l’Ascensione in cielo della natura umana il Cristo ha dimostrato che lo scopo della sua venuta sulla terra consisteva nel rendere possibile ed assicurare quest’eterna unione della natura umana con Dio, la quale per tale ragione fu creata simile a Dio. Al cielo ascese quello stesso Gesù risorto che nel modo più convincente ha dimostrato la realtà della sua resurrezione. Reso glorioso dalla vittoria sulla morte, quel corpo ascese al Cielo perché, in quanto corpo del Dio-Logos, vivesse eternamente nella gloria della Trinità divina, “alla destra di Dio”.
“Dicendo che il Cristo siede in maniera corporea alla destra di Dio Padre – scrive san Giovanni Damasceno – non intendiamo la parte destra in senso spaziale. Infatti come l’Infinito può avere la destra in un luogo definito? Ma noi, quando parliamo della destra del Padre, intendiamo la gloria e l’onore della divinità in cui il Figlio di Dio, in quanto egli stesso Dio e consustanziale con il Padre, risiede anche in maniera corporea”[19]. Come ogni altra opera del Cristo Dio-Uomo anche la sua Ascensione, pur essendo e rimanendo opera personale del Dio-Uomo, tuttavia ha un significato che riguarda tutta l’umanità e tutto il cosmo. Poiché l’Ascensione del Signore è, in principio, l’ascensione di tutta la natura umana. Dal Cristo è stata indicata anticipatamente la via verso l’ascensione ed in tal modo è stata assicurata la vita con Dio, vicino a Dio ed in Dio.
PENSIERI SULLA PASQUA, L’ASCENSIONE E LA PENTECOSTE Arch. Justin Nenad Popovic
APOLITIKION
Ἀνελήφθης ἐν δόξῃ, Χριστὲ ὁ Θεὸς ἡμῶν, χαροποιήσας τοὺς Μαθητάς, τῇ ἐπαγγελίᾳ τοῦ ἁγίου Πνεύματος· βεβαιωθέντων αὐτῶν διὰ τῆς εὐλογίας, ὅτι σὺ εἶ ὁ Υἱός τοῦ Θεοῦ, ὁ λυτρωτὴς τοῦ κόσμου.
Anelìfthis en dhòxi, Christè o Theòs imòn,* charopiìsas tus mathitàs ti epanghelìa tu Aghìu Pnèvmatos, * veveothèndon aftòn dhià tis evloghìas, * òti si ì o Iiòs tu Theù, * o Litrotìs tu kòsmu.
Ascendesti nella gloria, o Cristo Dio nostro, e rallegrasti i discepoli con la promessa del Santo Spirito, essendo essi confermati per la tua benedizione, che tu sei il Figlio di Dio, il Redentore del mondo.
KONDAKION
Τὴν ὑπὲρ ἡμῶν πληρώσας οἰκονομίαν, καὶ τὰ ἐπὶ γῆς ἑνώσας τοῖς οὐρανίοις, ἀνελήφθης ἐν δόξῃ, Χριστε ὁ Θεὸς ἡμῶν, οὐδαμόθεν χωριζόμενος, ἀλλὰ μένων ἀδιάστατος, καὶ βοῶν τοῖς ἀγαπῶσί σε· Ἐγώ εἰμι μεθ' ὑμῶν, καὶ οὐδεὶς καθ' ὑμῶν.
Tin ipèr imòn pliròsas ikonomìan ke ta epì ghìs enòsas tis uranìis, anelìfthis en dhòxi, Christè o Theòs imòn, udhamòthen chorizòmenos, allà mènon adhiàstatos, ke voòn tis agapòsi se: Egò imì meth’imòn, ke udhìs kath’imòn.
Dopo aver compiuto l’economia in nostro favore e unito le creature celesti alle terrestri, sei asceso al cielo in gloria, o Cristo Dio nostro, senza separarti da nessuna parte, ma rimanendo sempre unito e dicendo a coloro che ti amano: Io sono con voi e nessuno contro di voi.