San Gregorio il dialogo (Magno) papa di Roma: Nato a Roma nel 540 da una importante famiglia, era bisnipote di S. Felice (Felix), Papa di Roma. Studiò legislatura e le Sante Scritture divenendo giudice. Quando suo padre morì uso la ricchezza ereditata per santi scopi. Nel 574 trasformò la sua casa paterna a Roma, in monastero dedicandola a Sant’Andrea. Invitò un Igumeno a presiedere il monastero divenendo egli stesso semplice monaco ed esercitandosi nell’obbedienza.
Nel 590 il clero e il popolo lo elessero come vescovo di Roma. Lavorò come ieroapostolo per la conversione dei Longobardi, Siculi, Sardi, Corsi, e Anglosassoni. Regolò con molto discernimento vari temi etici, liturgici, e canonici. Alcuni di queste regole valgono anche oggi nella Chiesa ortodossa. Morì il 12 marzo del 604. La sua santità venne riconosciuta sia in Oriente che in occidente. Viene anche detto Magno e la sua memoria si festeggia appunto il 12 Marzo.
Tra le molte sue opere la più conosciuta è “I Dialoghi”, dalla quale prende il soprannome. Questi “Dialoghi” sono un gherondicò latino in forma dialogica. San Gregorio fa una discussione immaginaria con un certo Pietro diacono di Roma, forse suo collaboratore. La presenza di Pietro è simbolica, aiuta con delle domande a passare da un tema ad un altro. I “Dialoghi” sono stati tradotti dal latino in antico greco dal papa Zaccaria (741 – 752)
Tropario, tono 8
Guida di retta fede, maestro di pietà e di decoro, luminare della Chiesa, ornamento dei monaci divinamente ispirato, o sapiente Massimo, con le tue dottrine hai illuminato tutti, o lira dello Spirito: intercedi presso il Cristo Dio per la salvezza delle anime nostre.
Kontakion, tono 8
Con inni, o fedeli, degnamente onoriamo il grande Massimo, l’amante della Triade, colui che chiaramente ha insegnato la fede divina, perché si glorifichi il Cristo in due nature, volontà ed energie, e a lui acclamiamo: Gioisci, araldo della fede.