Procopio, che prima della conversione si chiamava Neanias, nacque in una famiglia dove il padre era cristiano, mentre la madre era pagana. Dopo la morte del padre venne presentato a Diocleziano che si era recato in visita ad Antiochia di Siria e questi lo fece duca di Alessandria con il compito di perseguitare i cristiani. Sulla strada per Alessandria il Signore gli parlò e, come una volta aveva fatto con Saulo, il persecutore si trasformò in difensore dei cristiani. Neanias tornò a Scitopoli e iniziò a predicare Cristo, ma la cosa non piacque alla madre che lo tradì denunciandolo alle autorità che lo arrestarono e lo condussero a Cesarea di Palestina. Mentre era in prigione il Signore gli apparve di nuovo e gli diede il nuovo nome Procopio.

Condotto davanti alle autorità locali affinché adorasse gli idoli, come tanti santi uomini del suo tempo si rifiutò, e per la sua preghiera le statue degli idoli caddero al suolo, provocando lo stupore e la conversione alla fede cristiana di molti presenti tra i quali alcuni soldati, dodici donne di rango senatoriale e la sua stessa madre. Dopo ulteriori tormenti e prigionia, il Santo fu decapitato tra il 290-303.




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