Una giovane cristiana che coronò col martirio la sua fedeltà a Cristo all'inizio del secolo IV.
I Sinassari bizantini commemorano al 19 gennaio sant'Eufrasia vergine di Nicomedia, la stessa santa viene riportata in altri Martirologi fra cui quello Romano al 13 marzo.
Essa era una cristiana molto pia , vissuta all'inizio del secolo IV; sotto la persecuzione di Massimiano, fu catturata e al suo rifiuto di sacrificare agli dei fu consegnata ad un "barbaro" perché ne abusasse.
Preferendo perdere la propria vita piuttosto che la sua castità, ella mise in atto, quello che gli agiografi chiamano "lo stratagemma della vergine" e che è comune ad alcune altre sante morte allo stesso modo.
Per sviare l'aggressore dal suo proposito Eufrasia disse di conoscere un unguento capace di rendere inviolabile il corpo di chiunque se ne spalmasse e quindi per rafforzare il suo dire propose al "barbaro" di provarlo su se stessa.
Ingannato dalle sue parole egli con la spada la colpì violentemente al capo decapitandola. L'episodio posto al tempo del vescovo s. Autimio è riferito nella "Storia Ecclesiastica" di Niceforo Callisto.
Il nome deriva dal greco Eyphrasia e significa 'gioia, letizia'.






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