Leone I di Bisanzio, noto anche come Leone il Trace, fu l'ultimo di una serie di imperatori posti sul trono da Aspare, l'Alano che serviva come comandante in capo dell'esercito. La sua incoronazione come imperatore, il 7 febbraio 457, fu la prima di cui si ha notizia che coinvolse il Patriarca di Costantinopoli. Leone I strinse un'alleanza con gli Isauriani e fu quindi in grado di eliminare Aspare. Il prezzo di questa alleanza fu il matrimonio della figlia di Leone con Tarasicodissa, capo degli Isauriani, che divenne imperatore bizantino con il nome di Zenone I, nel 474. Durante il regno di Leone, i Balcani vennero depredati diverse volte dai Goti e dagli Unni. Comunque, questi attaccanti non furono in grado di prendere Costantinopoli, grazie alle mura che erano state ricostruite e rinforzate durante il regno di Teodosio II, contro le quali non disponevano di una tecnologia adatta. Il suo regno fu degno di nota anche per la sua influenza sull'Impero Romano d'Occidente, segnato dalla sua nomina di Antemio come Imperatore Romano nel 467. Questi tentò di ampliare i suoi conseguimenti politici con una spedizione contro i Vandali nel 468, ma questa venne sconfitta a causa del tradimento e dell'incompetenza del cognato di Leone, Basilisco (che salirà a sua volta al trono di Bisanzio nel 475). Questo disastro prosciugò l'impero di uomini e denari. Mentre l'impero di Leone è ben noto per la sua tecnologia militare, ottenne importanti innovazioni anche in altri campi, tra i più curiosi una specie di fermaglio per raccogliere i documenti ufficiali. Leone morì di dissenteria il 18 gennaio 474. I sinassari greci riportano ancora oggi la sua memoria in data 20 gennaio.




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